lunedì 25 febbraio 2008

The Vickers - Demo - 2007

Sono in un pub di Liverpool, o di Manchester, sono seduto a un tavolo e davanti a me c' è un bicchiere colmo di birra che sta per essere bevuto. Sul palco c' è un gruppo. Ricorda Neil young, Bob Dylan a tratti e molto, molto, i Beatles. I pezzi hanno il caratteristico ritornello maliconico in Fa Minore che fa molto british. Si fanno ascoltare volentieri, Ma i quattro ragazzi sul palco non sono una cover band, anzi, provando ad ascoltarli bene hanno pure qualcosa di profondamente loro, come dire, l' apparenza non tradisce le loro origini, italiane, ovvero si sente che sono degli italiani che amano il mondo musicale anglosassone, nel bene e nel male. La Band si chiama The Vickers. Questo è quello che mi sono immaginato ascoltando il loro primo demo autoprodotto. Se ci fosse una pagella in cui valutare l' onestà e l' umiltà di una band, beh, riguardo ai Vickers, metterei a questa voce un bel dieci, e non perché li conosca direttamente, ma per l' attitudine, per il filo logico e l' equilbrio che contraddistinguono l' ep. Musica che non chiede sforzi, riconoscibile, cantabile (il termine giusto e forse più canticchiabile), alla lunga noiosetta ma mai superflua. Cinque pezzi facili facili direbbe qualcuno (e non a torto),cinque pezzi di buon vecchio pop d' oltremanica (e ahimé misconosciuto dai più) dico io. Sono solo sfumature, questo è vero, ma la musica, in fondo, è fatta di questo.

Michele Baldini

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